NOVITÀ DEL NOVEMBRE 2019
La Corte dei conti in sede d’appello (funzione concentrata a Roma) ha assolto i primi due Professori a tempo pieno che avevano svolto incarichi di consulenza, con due importanti sentenze in merito alla questione degli incarichi extra istituzionali – casi confluiti nella nota indagine “Magistri”.
Questo è un segno importante, sia per la lunga attesa delle prime pronunce di appello che faceva pensare ad una riflessione profonda sul tema da parte della Corte, sia per la rilevanza in termini di indirizzo delle Corti di primo grado che tale orientamento è in grado di determinare.
Si tratta delle sentenze nn. 197 e 198 del 23 ottobre 2019 della terza sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei conti. Non possiamo purtroppo ancora diffonderne il contenuto integrale perché la Corte ha un database sentenze che non viene aggiornato da più di un semestre. Chiederemo comunque ai Professori interessati la disponibilità a diffonderne una copia resa anonima.
Ai Docenti era stato contestato l’esercizio di attività libero professionale, a causa del prolungato possesso di partita IVA e dello svolgimento di consulenze a soggetti privati e pubblici, nonché di incarichi di CTP e CTU.
Le motivazioni fatte proprie dalla Corte sono – con soddisfazione di USPUR e gruppo di lavoro INDUI – quelle che abbiamo con forza e tenacia proposto sin da subito e nel corso di questi anni:
– la titolarità di partita IVA, soprattutto se non accompagnata da iscrizione ad Albi professionali, non implica automaticamente che ogni attività fatturata sia contraria ai doveri di esclusività perché non è di per sé indice del carattere di abitualità e sistematicità delle attività;
– le comunicazioni inviate all’Ateneo (comprensive anche delle richieste di autorizzazione per attività, in verità, libere) e relative agli incarichi extra istituzionali, non sono irrilevanti ma, al contrario, attestano la ragionevole convinzione della liceità dello svolgimento delle attività esterne ed escludono così la sussistenza del dolo.
Le sentenze, infine, citano l’atto di indirizzo e la risposta a specifiche richieste di chiarimento che il MIUR aveva fornito su richieste di USPUR/INDUI nel corso di quest’anno, vale a dire l’atto di indirizzo del MIUR 14 maggio 2018 e la risposta MIUR del 18 giugno 2019.
Trovate qui il Comunicato Stampa congiunto USPUR/INDUI.
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Da dove tutto ciò è originato?
Dal 2017 ad oggi si sta assistendo a una diffusa attività di controllo della Corte dei Conti sull’attività dei Docenti (Professori o Ricercatori) a tempo pieno e definito.
Tale controllo è svolto tramite una indagine affidata alla Guardia di Finanza, che sfocia poi in un procedimento della Corte dei conti a carico del Docente in tutti i casi in cui si riscontri una irregolarità nel regime adottato rispetto agli incarichi esterni avuti. Sotto accusa principalmente le consulenze e i rapporti con le società commerciali.
Questo in contraddizione con la volontà espressa della stessa normativa in essere, che permette e incentiva una osmosi fra pubblico e privato volta a rafforzare entrambi i settori.
I rischi
Le conseguenze per i Docenti sono molto gravi e in grado di creare forti scompensi per le persone (e le famiglie) oltre che per l’istituzione stessa Universitaria. Ma si pensi anche alle ricadute sull’impresa, che non potrebbe più contare su consulenti altamente specializzati e qualificati.
Tutto ciò in controtendenza rispetto a un mondo che si muove grazie ad un pieno dialogo fra Università e settori ad essa esterna.
Una seria riflessione sul tema
INDUI è un gruppo di lavoro nato per iniziativa di un gruppo di Docenti e di USPUR (Unione Sindacale Professori e Ricercatori Universitari).
Il primo scopo di questo team è individuare una linea di interpretazione qualificata e al di sopra del quadro politico che fornisca a ciascun aderente un parere molto referenziato circa la contraddittorietà della interpretazione della vigente normativa e la necessità di un intervento che razionalizzi e chiarisca quali debbano essere le regole e i limiti alle attività extra universitarie dei Docenti a tempo pieno (proponendo altresì una regola per la corretta gestione dei casi pregressi). Stanno lavorando al parere alcuni fra i massimi esperti del diritto amministrativo, tributario, del lavoro italiani.
Nel medesimo tempo si è voluto offrire ai singoli Docenti una task force legale coordinata e con una visione d’insieme del fenomeno. A chi venga sottoposto a verifica è messo a disposizione un gruppo di professionisti che può individuare una linea difensiva e rappresentare il Docente oppure, a sua scelta, adiuvare il suo difensore di fiducia.
Questo sito fornisce le informazioni utili a comprendere il tema, dà diffusione ai materiali prodotti nel corso della discussione promossa ed è il portale per l’accesso all’area riservata agli aderenti e ai sostenitori dell’iniziativa.
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Gli Avvocati Francesco Arecco e Lucia Bitto, il Prof. Avv. Marcello Clarich, l’Avvocato Bruno Gangemi e il Prof. Avv. Sandro Mainardi hanno ultimato un importante parere legale, che in 75 pagine analizza le vicende che stanno tormentando l’Università italiana in merito alle attività esterne da parte dei Docenti a tempo pieno.
Al termine dell’esame, il parere prende una decisa posizione riguardo l’interpretazione corretta della disciplina applicabile al caso.